BIOGRAFIA

Santiago Calatrava nasce il 28 luglio 1951 a Beninamet nei pressi di Valencia, dove frequenta la Scuola d'Arte e, nel 1974, si laurea in architettura. Dal 1975 al 1979 studia ingegneria civile al Politecnico Federale di Zurigo, dove nel 1981, con una ricerca intitolata "Concerning the foldability of Spaceframes", ottiene il dottorato in scienze tecniche. Nello stesso anno apre uno studio di architettura e ingegneria a Zurigo; nel 1989 apre un secondo studio a Parigi e nel 1991 il terzo a Valencia. Ha partecipato a numerosi concorsi in Europa e in America; la maggior parte delle sue opere realizzate si trova in Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada. Nel nostro Paese Calatrava ha realizzato proprio in quest'anno tre viadotti lungo il nuovo asse di Reggio Emilia, mentre sta realizzano il quarto ponte sul Canal Grande di Venezia e per i mondiali di nuoto del 2009 a Roma realizzerà la città dello sport nel comprensorio universitario di Tor Vergata.


Ha iniziato la sua formazione a partire da un forte interesse per la pittura e la scultura per approdare agli studi di architettura.

Segno caratteristico della figura di Calatrava è la sua vocazione all'interdisciplinarietà, la costante ricerca di forme espressive differenti, l'attenzione, paritaria e costante, verso le scienze esatte e l'ingegneria così come verso la plasticità e l'estetica delle forme. Di volta in volta "architetto-scultore" o "architetto-ingegnere", Calatrava lega, in un gioco di continui e indissolubili rimandi, gli elementi fondanti della sua ricerca: il disegno, l'architettura e la scultura.

Le sculture di Calatrava hanno forme e nomi che evocano fortemente il concetto di flusso, di movimento, propri dello svolgersi della vita umana e animale. Onda, Uccello che canta, Torso rotante. Lui stesso scrive che "...la scultura è alla base della mia ricerca formale al servizio sia della mia architettura sia della mia ingegneria".[₃]

 

Pur riconoscendo la linearità delle scienze esatte e dell'ingegneria, Calatrava segue in modo continuativo la propria vocazione verso le arti plastiche e figurative, in particolar modo la scultura, la pittura e la ceramica. Una varietà di discipline che lo aiutano nella scomposizione e nella definizione dello spazio in ambito architettonico.


Partendo da questa formazione personale, le sue opere si caratterizzano per l'interdisciplinarità e la ricerca continuativa di modelli espressivi multiformi.
Questa visione architettonica è stata efficacemente sintetizzata nella grande mostra dal titolo “Le metamorfosi dello spazio”, presso i Musei Vaticani (dicembre 2013-febbraio 2014).
Sottolineando la filosofia dell’intervento e la poetica del progettista, nell'esposizione (costituita da circa 140 progetti) sono stati presentati "modelli architettonici accompagnati dai relativi studi preparatori, ma anche da dipinti ad acquerello, nati da una vena creativa del tutto autonoma, e da una ricca antologia di sculture, monumentali o di formato più ridotto, realizzate in bronzo, marmo, alabastro e legno" (Domus).

Riconosciuto come archistar, Calatrava "è autore di un'architettura attenta alle forze che attraversano le costruzioni, talora cristallizzate in ardite soluzioni formali" (Treccani).


Le sue costruzioni comprendono un gran numero di infrastrutture quali ponti, stazioni e viadotti, molti dei quali caratterizzati da un design “organico” e dalle traduzione di forme complesse, curve ed oblique. Tra questi si segnalano il Ponte Bac de Roda a Barcellona (1987); la Stazione ferroviaria Stadelhofen di Zurigo (1983-1990); il Ponte dell'Alamillo a Siviglia, realizzato in occasione di EXPO '92; la stazione di Lyon-Saint-Exupéry TGV a Lione (1989-1994) e la stazione di Liegi-Guillemins (2009); il Puente de la Mujer a Buenos Aires (2001); il Samuel Beckett Bridge a Dublino (2009).

Nel gennaio 2018 è stato inaugurato a Cosenza il ponte strallato più alto d'Europa, intitolato a San Francesco di Paola, santo protettore della regione Calabria.
Tra le peculiarità delle sue costruzioni le forme scultoree che l'architetto spesso imprime agli edifici pubblici, come nel caso della Torre de Telecomunicaciones de Montjuïc a Barcellona (1992),  costruita tra il 1989 e il '92 e realizzata in occasione delle Olimpiadi. Si tratta di una torre di acciaio di 136 metri di altezza dal design particolare e dall'evidente contenuto simbolico, in quanto la sua stilizzazione richiama uno sportivo che regge la fiamma olimpica.
Col suo profilo maestoso che si erge nei pressi del mare, l'Auditorio di Tenerife (realizzato tra il 1997 e il 2003) è unanimemente considerato una delle costruzioni più riuscite e moderne della zona insulare delle Canarie. Anche in questo caso è evidente la componente iconica dell'edificio, divenuto in pochi anni una delle principali attrazioni turistiche di Tenerife.[₂]